Il tradizionale metodo di lucidatura del legno ha un’origine abbastanza antica, si ritiene infatti che i primi manufatti così trattati siano stati eseguiti in Francia verso la metà del XVIII secolo. Da quell’epoca la lucidatura a tampone ha mantenuto incontrastata la sua priorità rispetto a tutte le altre tecniche di lucidatura.
Solitamente per eseguire la lucidatura a tampone di utilizza una soluzione alcolica di gommalacca, una secrezione resinosa di un insetto detto cocciniglia, che vive in Indonesia. La proporzione per ottenere la soluzione di gommalacca è di circa 250 grammi su 1000 cl di alcool a 94°. Il passaggio della resina in soluzione è abbastanza lento (circa 24 ore). Successivamente si filtra il composto con una calza per eliminare le impurità.
La lucidatura inizia con la preparazione del legno: viene bagnato con acqua calda e poi ben levigato per asportare le fibre rialzate e levigare i margini dei pori. Una volta eseguite queste operazioni si passa all’eventuale coloritura del legno. Si passa poi all’oliatura che ha lo scopo di donare trasparenza e profondità alla lucidatura: si stende sul legno un leggero strato di olio paglierino, badando poi di eliminare gli eccessi con un panno asciutto.
A questo punto si inizia la lucidatura vera e propria, si imbeve di gommalacca una teletta di lino e, una volta strizzata si comincia a passare tutte le superfici da lucidare, avendo cura di stendere bene la gommalacca con movimenti circolari, in modo da ottenere uno strato abbastanza ricco di gommalacca (occorrono circa 3 mani).
Si sparge poi sulla superficie da lucidare un pizzico di pomice e un goccio di olio paglierino, si prende poi il tampone (una tela di lino con all’interno un batuffolo di lana) e si bagna la lana con alcool. Si inizia a passare il tampone con moti circolari sulla superficie da lucidare con una pressione leggerissima che via via aumenta man mano che si asciuga il tampone. Bisogna prestare attenzione a non ritornare dove si è appena passato il tampone, perché bisogna lasciare all’alcool il tempo di evaporare. Una volta che i pori del legno sono chiusi, questa fase della lucidatura è terminata e il manufatto va lasciato riposare per almeno 12 ore.
Si utilizza ora nel tampone della gommalacca molto allungata, e lo si passa con gli stessi movimenti citati precedentemente, con pressione via via crescente.Dopo circa 4 mani si ottiene una lucidatura che può essere lasciata così e finita a cera, o può essere ancora trattata per arrivare alla lucidatura “a specchio”.
Si utilizza un tampone con una lana più fine e lo si imbeve di alcool, coprendolo poi con due strati di tela di lino e, sull’ultima si mettono due gocce di olio paglierino. Si comincia poi con a passare il tampone come al solito. Quando si vede che la prima tela risulta asciutta la si toglie e si procede con la seconda fino all’asciugatura del tampone. Se necessario si ripete più volte l’operazione ricaricando il tampone. Quando la superficie acquista una lucentezza tale da riflettere la mano del lucidatore, il lavoro è ultimato.